Il volume illustra l'attività di Paolo Staccioli, artista poliedrico che, chiuso nel suo laboratorio, ricorda e reinventa le infinite variabili della materia. Scrive Antonio Paolucci, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Fiorentino: "La leggerezza, la grazia, l'ironia. Ecco tre stelle fisse per orientarsi nell'opera di Paolo Staccioli ceramografo.
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La leggerezza prima di tutto perché la materia è pesante, pesanti e complicate sono le tecniche... Poi la grazia che è una virtù duttile e trasparente. Non la si impara a scuola e neppure a bottega. Infine l'ironia, la capacità di giocare con tenerezza e stupore di fronte alle sirene della modernità e alle memorie dell'antico".