A Salé, nei pressi di Rabat, un giovane marocchino vive un'esistenza fatta di piccole emozioni e grandi speranze. Siamo alla metà degli anni ottanta: Abdellah vorrebbe lavorare nel cinema, seguendo le tracce del suo grande idolo, la bellissima attrice egiziana Souad Hosni.
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Immagina un futuro diverso, una vita diversa, lontano da un Marocco che ama, ma che è troppo conservatore per tollerare la diversità. Il presente è difficile, il futuro si preannuncia insopportabile. La scelta di andar via, lasciandosi tutto alle spalle, è forse l'unica soluzione. Parigi, Marrakesh, Il Cairo, saranno le nuove, necessarie tappe della sua formazione. Dopo "L'esercito della salvezza", Abdellah Taïa torna a delineare, in questo romanzo l'educazione sentimentale di un giovane omosessuale marocchino, tra i ricordi di un Marocco omofobico e un presente di speranza, in cui poter vivere senza timori. Un viaggio amaro e disincantato all'interno di un mondo dalle mille contraddizioni, il grido disperato e poetico di un uomo che non ha paura di inseguire i propri sogni. Tra tradizione e modernità, dal Marocco a Parigi, passando per Il Cairo, il racconto di un giovane marocchino alla ricerca della propria identità, una storia di passione e sofferenza amorosa.