Il cinema di Lynch apre dei mondi che chiedono di essere esplorati. Questo libro è una ricognizione ininterrotta di questi universi filmici, ne traccia una mappa e cerca di avvistare i loro "orizzonti affettivi", anche quando si presentano più astnisi e oscuri. Spesso espansi fino alle stelle, questi territori sono incastonati attorno a ciò che vi è di più intimo.
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In questo senso, VAlfabeto lynchiano, elaborato fin dalla fine degli anni Sessanta, ha sempre teso a liberarsi dalle lingue improprie per dar voce all'Inland Empire (è questo il titolo dell'ultimo film di Lynch, indagato nel dettaglio in questo volume). "Ci sono delle situazioni, di ordine cognitivo, che sono senza dubbio astratte, ma nelle quali tutti noi possiamo riconoscerci" (D. Lynch). L'astrazione del pensiero immaginativo elabora mondi che finiscono per interpretare il dominio dell'esperienza e nel contempo cercano in esso motivazione. Nulla è forse più complesso di questa interpretazione tra mondi che ci accomuna, nulla merita maggiore approfondimento, giustificando il ricorso alla strumentazione d'analisi più sofisticata. Ciò che il libro offre al lettore è un'avventura interpretativa di tutti i film girati da Lynch. A ciascuna opera è dedicato un saggio in cui ripescare dettagli lasciati impensati o perdersi con rigore in questioni che abbracciano un'intera forma di vita.