“Quando ero bambino mia madre mi diceva: ‘Se farai il soldato diventerai generale. Se farai il monaco diventerai papa’. Ho voluto essere pittore e sono diventato Picasso. ' A ricordare questa orgogliosa affermazione dell’artista è Françoise Gilot ne La mia vita con Picasso, scritta con Carlton Lake e uscita nel 1965.
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Françoise, con altrettanta fierezza, dichiarava in un’intervista di essere ‘l’unica amante che si è salvata da Picasso’. Nata nel 1921, pittrice di fama ancora oggi, era riuscita a fuggire da un compagno ‘padrone’, scappando in America con i due bambini avuti da lui. Tra le compagne importanti di Picasso, più giovane di circa quarant’anni, lo aveva conosciuto nel 1943 e lasciato dieci anni dopo. Si era salvata, mentre le altre, tutte innamoratissime di Pablo, erano finite male, suicide o depresse. A parlare di un padre ‘padrone’ sono anche figli e nipoti, che del suo ricordo e della sua enorme attività vivono, scrivendo biografie o curando collezioni. Un’eccezionale eredità non solo per la famiglia, ma per il mondo intero perché il genio-Picasso ha aperto alla modernità con nuove forme d’arte e movimenti destinati a ulteriori sviluppi nel XX secolo. ” (dal saggio di Maurizia Tazartes)