Un giovane impiegato inconcludente, a disagio con se stesso e in collisione con la società, isolato, con una vita di relazione inconsistente, incapace di legare con i colleghi d’ufficio come con gli ex compagni di scuola.
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Ad una cena in onore del tronfio Zverkov, litigherà con tutti e alla fine della serata compirà un ridicolo, ambiguo e fallimentare tentativo di redimere una prostituta, la giovane Lisa. Un uomo superfluo, un antieroe, ma anche un uomo sofferente e consapevole. Un romanzo che conserva un’incredibile vitalità, un libro di quelli che ti leggono dentro. Narrazione e saggio filosofico si mescolano, per rappresentare il magma contraddittorio e incandescente degli umani impulsi interiori: l’amor proprio, la vendetta, l’irresolutezza, l’ingratitudine, il senso di colpa, il piacere e il dolore, la vergogna. Un libro che oltre a Freud, sembra anticipare anche Nietzsche (abstract Mondadori)