Chi non crede nel trascendente non è affatto "uno che non crede in nulla". Al contrario. Contrapponendo il coraggio a un dogma che blandisce la paura, l'ateologia e il principio di laicità rappresentano dei valori.
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È da questi, e dall'uso della ragione che si oppone all'imposizione di un pensiero unico calato dall'alto, che derivano l'estensione dei diritti dell'uomo e il conseguente riconoscimento della parità tra i sessi. Questo libro si propone di dare un'immagine fondata e corretta dell'ateismo e dei suoi valori. E una volta tanto non sono i credenti a spiegarlo ai laici, ma viceversa. Passando da Epicuro a Voltaire (la storia di La Barre, torturato e ucciso a diciannove anni per non essersi tolto il cappello al passaggio di una processione religiosa, diventa emblematica dello scontro tra oscurantismo e lumi), da Democrito a Sartre, Paul Desalmand offre, con semplicità e chiarezza, una carrellata storica del pensiero ateo. Per poi tracciare, ispirandosi a Camus, quelli che ritiene i valori laici per eccellenza, individuali e universali al tempo stesso. E concludere che, malgrado ciò che i credenti di ogni religione rivendicano, solo il laico può essere davvero virtuoso, perché non contempla ricompensa per la propria virtù.