Il paesaggio delle Cascine, tanto familiare a Fattori, è qui risolto con un segno nuovo e libero in un sapiente gioco di bianchi e di neri regolato dalla forte luce. La lastra viene considerata dal Baboni una delle migliori prove dell'autore.
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Scrive: "Superba incisione, dove inarrivabile è la poesia ottenuta con l'uso di un bianco-luce abbagliante, per larghe plaghe, intercalato da zone di ombra disegnate dallo scorrere del segno incredibilmente nuovo negli intrecci aggrovigliati" (Baboni, 1983, tav. XXXIII).