Nel 1989, su richiesta di Carlo Cecchi, Garboli tradusse Amleto, che andò in scena nel giugno di quell'anno e in successivi allestimenti. Garboli tornò poi a dedicarsi al capolavoro shakespeariano, affrontando la questione complessa della trasmissione del testo di Hamlet e delle divergenze tra le varie edizioni a stampa, di cui non aveva tenuto conto nella prima, pur felicissima, versione.
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Mentre il testo subiva progressive modifiche in vista della pubblicazione, la fama dell'"Amleto di Garboli" ha continuato a crescere negli anni, fino a diventare una traduzione leggendaria. Oggi questo Amleto, conosciuto finora solo dagli attori e dagli spettatori, viene pubblicato per la prima volta diventando patrimonio di tutti.