Nell'anno del Giubileo, in varie occasioni Giovanni Paolo II ebbe modo di ripetere che l'umanità era giunta a un bivio: fare del mondo un giardino o ridurlo a un cumulo di macerie. Poi è arrivato l'11 settembre, l'attentato alle Torri Gemelle, il conflitto in Afghanistan, la minaccia di Bin Laden e Saddam.
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E proprio con l'approssimarsi dei venti di guerra fra America e Iraq si è percepita nelle parole, nei gesti e nei comportamenti del papa una preoccupazione di giorno in giorno più profonda. Accanto agli inviti accorati al dialogo e alla pace, si sono moltiplicate iniziative diplomatiche mai tentate prima dal Vaticano e dalla Santa Sede per tentare di scongiurare un conflitto catastrofico per l'umanità.
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