La scena ha una sua scrittura; la scena h una scrittura. Attorno a questo principio si h sviluppata gran parte della ricerca teatrale contemporanea tesa alla individuazione di un linguaggio specifico ed autonomo rispetto alla letteratura.
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E nelle straordinarie aperture teoriche di Gordon Craig che troviamo, per la prima volta nel Novecento, affermato questo concetto a sancire la necessit` di una nuova fondazione del linguaggio teatrale, che vedr` sviluppi ed innovazioni nelle ricerche delle avanguardie storiche, Artaud in testa, e trova i suoi antecedenti, invece, nella stagione della regia immediatamente precedente, quella di Stanislavskij o di Antoine. Ma h nella seconda met` del secolo che la scrittura scenica diventer` un vero e proprio modello del linguaggio teatrale, attraverso l'opera di figure come Grotowski, Brook, Kantor, Barba, il Living, Bene, de Be-rardinis, Wilson, Tiezzi, Martone, Barberio Corsetti, fino alla Raffaello Sanzio che ne fanno l'elemento di composizione complessiva dello spettacolo, un sistema di scrittura che coinvolge tutti gli elementi linguistici del teatro, non solo quelli legati alla messa in scena ma anche l'attore e la drammaturgia.
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