Il "Libro dei morti tibetano", il cui titolo originale è "Bardo Thodol" (ascolto per la grande liberazione) è considerato un viatico fantastico per i morti che si trovassero nell'imbarazzante condizione di orientarsi nei Regni Oltremondani. In realtà è un libro per i vivi, perché insegna a conoscere l'essenza segreta della nostra mente.
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Per il buddismo tibetano, infatti, tutto è mente, e nulla esiste al di là della mente. La nostra vita è una pura illusione prodotta da una mente che gioca con se stessa. Quando il corpo muore, libera tutto il materiale che ha accumulato e sperimentato da vivo. L'incoscio prende il predominio: le estasi e gli incubi descritti nel "Libro tibetano dei morti" consistono in questo materiale che esplode.
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