L'autore, in un viaggio con il regista Giuliano Montaldo e sua moglie Vera Pescarolo, ripercorre le tappe del noto film "L'Agnese va a morire" del 1976, il primo sulla Resistenza italiana con una donna come protagonista (tratto dall'omonimo romanzo autobiografico della partigiana Renata Viganò).
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Durante il tragitto verso la Romagna, terra ove quell'opera venne realizzata, viene ripercorsa la storia del Neorealismo cinematografico italiano, oltre alle carriere prima di attore e poi da regista del Maestro. Il fulcro del libro è naturalmente il film tratto dal romanzo della Viganò. Questo viene raccontato, oltre che da Montaldo - nei set ancora esistenti - da chi a quel film partecipò: in forma diretta da Ninetto Davoli, Ron, Alfredo Pea; in forma "differita" da Ingrid Thulin, Stefano Satta Flores, Michele Placido ed Ennio Morricone. Il libro si avvale inoltre delle testimonianze del Direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea in Ravenna e provincia, dell'ex sindaco di Alfonsine, di "Minny" (partigiana del luogo), di Marina Guerra, autrice di memorabili foto eseguite durante la lavorazione del film (alcuni scatti corredano il volume) e di molti altri. Il racconto non è una mera e semplice cronaca, ma una riflessione sull'attualità dei valori che quel film rappresentava e sui profondi cambiamenti in questi anni nel nostro Paese.
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