Ognuno di noi, forse, ha dentro di sé, lo spirito del giocatore.
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In realtà perché giocano gli italiani? A quali impulsi obbediscono? E perché i napoletani giocano in modo diverso dai milanesi? Che relazione corre tra il prezzo del gioco, senso di colpa e coazione a ripetere? Il gioco esiste da sempre, ma perché in questi ultimi anni la cifra globale investita nei giochi si è fatta esorbitante? Cifre alla mano, l'autore ci dice che il numero di persone che sfida la sorte è molto aumentato, non solo, ma che i giochi puramente numerici e di azzardo sono quelli che godono di maggior fortuna: in epoche di incertezza è facile perdere il senso del progetto e affidarsi invece alla speranza di un colpo di fortuna.
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