Il volume "Vertigo - Lo sguardo dell'ozio nell'America del lavoro" propone -una lettura critica del film di Hitchcock a partire da alcuni temi fondamentali che costituiscono l'ossatura del film: i motivi del tempo, del doppio e della spirale.
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Scopo fondamentale h quello di focalizzare alcune tracce visivo-narrative, anticipate nel film di Hitchcock (come i viaggi temporali e la circolarit` del racconto filmico), che sarebbero state adottate dal cinema hollywoodiano nei decenni seguenti, attraverso mutazioni capaci di riprodurle in generi differenti da quelli iniziali.
Il lettore non s'imbatter` in un'analisi dettagliata delle principali inquadrature e delle scene del film, come forse la lunghezza della monografia potrebbe far supporre, ma nell'andirivieni delle forme che, in un continuo rovesciamento tra passato e presente, ipnoticamente rileggono la tradizione letteraria e mitologica (in particolare il motivo del doppio femminile a partire dall'antichit` classica e quello della spirale, nella simbologia esoterica e nelle sue formalizzazioni geometriche).
Un aspetto un po' inconsueto per la critica hitchcockiana h la parte dedicata al lavoro. In essa sono state cercate le coordinate dell'"oziosit`" di certi personaggi hitchcockiani, in particolare rispetto all'avvento della modernit`, e alle sue conseguenze sociali nello spettatore medio americano degli anni cinquanta. Il rapporto tra lavoro e tempo libero, sebbene sia appartenuto fondamentalmente alla commedia americana di quel periodo, ritrova nel thriller hitchcockiano una particolare forma di convivenza tra lo spettatore in sala, solo e inoperoso, e il detective sullo schermo.
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