Il libro mantiene la freschezza e la leggerezza della testimonianza (e di testimoni quali Berengo, Brunetti, Cases, Cesa, Blasucci, Vivanti...). Ma l'operazione culturale che il volume propone è ambiziosa nel suo porre in relazione tre piani temporali.
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Il primo: la ricostruzione degli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale quando, prima al Liceo Classico Niccolò Machiavelli di Lucca e poi alla Scuola Normale, si formano (nel senso più completo del termine, come uomini di cultura sensibili all'impegno civile e politico) i quattro protagonisti di questi ricordi: lo studioso di Omero e redattore editoriale Fausto Codino, il germanista curatore di Nietzsche Mazzino Montinari, lo specialista di filosofia presocratica Angelo Pasquinelli, lo storico dell'agricoltura e dei rapporti sociali nelle campagne Giorgio Giorgetti. Poi - è il secondo piano - il recupero della memoria storica che le giornate di studio offrirono nel lontano 1997 a una città come Lucca, da sempre "prudente" nell'elaborare il proprio passato. E infine - a riprova della validità delle ragioni di ieri - la riflessione di oggi, affidata alla densa postfazione di Mario Mirri, le cui pagine danno contesto storico e profondità al caso di studio lucchese e propongono feconde linee interpretative sugli ultimi cinquant'anni di storia italiana ed europea.