Questo libro è una nuova storia dell'Olocausto per tre ragioni. Innanzitutto, Rees ha scritto un racconto che si avvale di una gran quantità di testimonianze inedite, raccolte nell'arco di venticinque anni di ricerche.
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In secondo luogo, egli inserisce tali interviste nell'analisi del contesto del processo decisionale dello Stato nazista, mettendo così in evidenza l'escalation di eventi che, accumulandosi, hanno generato l'orrore. Infine, l'autore avvicina molti fra coloro che in tutta Europa furono responsabili delle morti e sostiene che, sebbene l'odio per gli ebrei fu sempre al centro del pensiero nazista, ciò che è accaduto non può essere completamente compreso senza considerare accanto allo sterminio degli ebrei i piani messi in atto per uccidere milioni di non ebrei, inclusi omosessuali, zingari e disabili. Un'analisi convincente sul peggiore crimine della storia, che si avvale di una narrazione cronologica di grande leggibilità, ed è ugualmente attenta ai documenti, alle testimonianze oculari e alle ultime ricerche accademiche.